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Le grotte di Postumia

Le grotte di Postumia sono un intreccio di quasi 21 km di caverne e gallerie (scoperte fino a oggi), dove in 185 anni sono passati oltre 30 milioni di visitatori. Sono le grotte più estese del Carso, nonché le più visitate d'Europa. Nel complesso idrografico della Piuca le caverne più note sono le grotte di Postumia, la grotta di Ottocco[2] (Otok), l'abisso della Pivka, la grotta Nera ed il cavernone della Planina. Le caverne sono ricche di stalagmiti e stalattiti che si formano attraverso processi impercettibili a occhio, la cui formazione richiede migliaia di anni. Lo sviluppo di queste stalagmiti e stalattiti è dovuto all'afflusso d'acqua contenente carbonato di calcio che si deposita formando le concrezioni. Le stalagmiti più antiche risalgono a 500 000 anni fa. La temperatura media delle grotte è di 8 °C che aumenta leggermente d'estate e diminuisce un poco d'inverno. Il tasso di umidità invece è parecchio elevato e solitamente si consiglia, a coloro che vogliono addentrarsi al loro interno, di vestire un impermeabile. In tutte le grotte è necessaria la compagnia di una guida e alcune aree, particolarmente ostili all'uomo, sono vietate alle visite di massa e possono essere visitate solo da gruppi di turisti più ridotti, da 3 a 15 persone, dotati di casco, torcia, tuta e scarpe adatte. Il percorso maggiormente turistico, cioè quello delle grotte di Postumia, è composto da una parte di avvicinamento effettuata a bordo del trenino e quindi da un percorso guidato pedonale; la lunghezza è di circa 4 km con il trenino A/R, un km pedonale e la visita dura circa un'ora e mezza. Uno degli ambienti è chiamato Sala dei concerti, e talvolta viene utilizzata per questo scopo; può ospitare fino a 10 000 persone.

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Le grotte di Postumia erano conosciute già dalla preistoria, quando fungevano da luogo di riparo dei primi uomini locali. Dal XIII secolo le grotte diventarono luogo di visita, fatto appurato grazie alle firme incise sulle pareti interne, la più antica delle quali risale al 1213. Le prime descrizioni delle grotte vennero pubblicate nel 1689 nel Gloria del Ducato di Carniola da Janez Vajkard Valvasor che descrisse le grotte di Postumia non solo come le più grandi al mondo, ma anche come le più mostruose. Dall'Impero austriaco successivamente venne dato ordine al matematico J. N. Nagel di esplorare le cosiddette Adelsberger Grotte, tant'è che ci è pervenuta la mappa delle sue esplorazione fatte nel 1748. La caverne più interessanti furono scoperte da Luka Čeč nel 1818 e da allora le grotte vennero aperte anche ai turisti. Nel 1872 venne costruita una rete ferroviaria a scartamento ridotto all'interno delle grotte e nel 1884 venne introdotta la corrente elettrica per l'illuminazione. Le grotte di Postumia sono le uniche al mondo dotate di un trenino. Dopo il 1918, con l'annessione della zona all'Italia, venne dato un ulteriore impulso allo sviluppo turistico della grotta grazie all'opera di Luigi Vittorio Bertarelli, fondatore del Touring Club Italiano, a cui è dedicato il tunnel artificiale di 500 m che raggiunge la Grotta Nera. È di quell'epoca anche la costruzione dell'ingresso monumentale alle grotte.

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