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Campionato del Mondo Piloti (1950-1957)

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L'organizzazione del campionato vide scegliere sei dei maggiori Gran Premi in Europa, più la 500 Miglia di Indianapolis, ma pochissimi piloti europei vi presero parte, anche a causa del diverso regolamento tecnico. In effetti la denominazione "Campionato del mondo Piloti di Formula 1" fu adottata solo nel 1981 e sino al 1960 vi furono, almeno in via teorica, nel calendario gare con diversi regolamenti tecnici, per i Gran Premi e per Indianapolis. Addirittura nel 1952-53 il campionato piloti si disputò con vetture di Formula 2 (Indianapolis esclusa), mentre le vetture della F.1 ne furono escluse. Furono tre team italiani ad occupare le posizioni dominanti dei primi anni del campionato, l'Alfa Romeo, quindi la Ferrari, e infine la Maserati. Altre case manufattrici nazionali – come la francese Talbot o la britannica BRM – competono, con successi assai modesti. Un buon numero di vetture private prendevano parte alle gare. L'Alfa Romeo dominò la concorrenza nella stagione 1950, vincendo tutte le gare di quel campionato con l'"Alfetta" 158 costruita prima della guerra da Enzo Ferrari.

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La sola eccezione fu per la 500 Miglia, che faceva parte del campionato ma non correva con le regole della Formula 1 ed era raramente gareggiata dai piloti europei. La corsa non acquisterà mai importanza nel mondo della Formula 1 e uscì dal calendario del campionato dopo il 1960. Nino Farina vinse il campionato inaugurale, Juan Manuel Fangio lo conquistò nel 1951 con la Alfa Romeo 159, un'evoluzione della 158. I motori dell'Alfetta erano estremamente potenti per la capacità delle altre vetture dell'epoca. Nel 1951 il motore della 159 produceva attorno ai 420 cavalli di potenza, ma questo comportava un prezzo da pagare nel consumo eccessivo di benzina, che era stimato dai 125 ai 175 litri per percorrere 100 km[2]. Enzo Ferrari, che gareggiò con l'Alfa Romeo prima della guerra (in pratica la Ferrari era la scuderia ufficiale dell'Alfa Romeo), fu il primo a comprendere che lo sviluppo dei motori con compressore da 1.5 litri era giunto ai suoi limiti. Ogni ulteriore incremento di potenza obbligava a compiere lunghe soste per fare rifornimento di benzina, con conseguente perdita di tempo. Per le ultime gare del 1950 Ferrari abbandonò il modello 125 da 1.5 litri con compressore, ormai da museo, e presentò il nuovo modello 375 con motore V12 aspirato da 4.5 litri. Con un consumo di benzina che si aggirava attorno ai 35 litri per 100 km le 375 offriromo fiera opposizione all'Alfetta fino al termine della stagione 1951. L'Alfa Romeo, allora controllata dallo Stato, decise di ritirarsi dopo il rifiuto del governo italiano di concedere fondi per progettare la nuova vettura. Sorprendentemente, l'Alfa Romeo investì nelle corse budget molto limitati, utilizzando ancora tanto materiale e tecnologie precedenti alla guerra durante queste prime due stagioni. All'istante il team vinse i due campionati usando solo nove motori costruiti negli anni ‘30. Non fu comunque il ritiro dell'Alfa Romeo a rendere invincibile la Ferrari. Infatti originariamente era prevista per il 1952 il passaggio ad una sola cilindrata di 2,5 litri senza sovralimentazione, ma fu rinviato al 1954. Poiché però sola la Ferrari era pronta a gareggiare ufficialmente con le vecchie vetture con motori da 4.5 litri, La FIA si trovò in una posizione imbarazzante.

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Soltanto la Ferrari era in grado di allestire vetture di Formula 1 competitive. La soluzione adottata fu quella di far disputare il Campionato Mondiale Piloti con le vetture di Formula 2 per due stagioni. Il dominio Ferrari si delineò con la leggera e potente 500 a 4 cilindri guidata dal leggendario pilota italiano Alberto Ascari che fu il primo pilota a vincere due campionati consecutivi nel 1952 e 1953. Le vetture Ferrari di Formula 1 continuarono a gareggiare nelle gare non valide per il campionato e in quelle di Formula Libre corse durante quel periodo, soprattutto nel Sudamerica – non a caso, "Libre" è il termine spagnolo con cui si definisce "Libera" – dove queste corse erano molto popolari. Ironicamente, durante quel biennio la sola gara del Campionato del Mondo in cui le vetture di Formula 1 erano ammesse era la 500 Miglia. Nel 1952 la Ferrari schierò quattro 375 di Formula 1 con Alberto Ascari come pilota guida, ma con scarso successo: solo Ascari riuscì a qualificarsi (a metà schieramento) e si ritirò ben presto in gara. Non contando la gara di Indianapolis, il Campionato del Mondo si svolse interamente in Europa fino al 1953, quando la stagione si aprì in Argentina. Quella fu la prima corsa ufficiale di Formula 1 a disputarsi fuori dall'Europa. Va detto che nel 1951, comunque si disputarono molte gare di Formula 1, ma tutte fuori campionato, come il Gran Premio Autodomo di Monza 1951 nel quale Juan Manuel Fangio ebbe un grave incidente. L'Alfa Romeo 158/159 con la quale sono stati vinti i primi di campionati mondiali di Formula Uno, rispettivamente da Nino Farina e Juan Manuel Fangio.

Nel 1950, in risposta al Campionato Mondiale di Motociclismo introdotto l'anno precedente, la FIA organizzò il primo vero Campionato del Mondo Piloti.
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un'immagine di una alfetta che ha vinto il primo campionato mondiale

Come previsto, il Campionato del Mondo ritornò al Regolamento di Formula 1 per la stagione 1954, adesso basato sui motori atmosferici a 2.5 litri. Dopo un dominio iniziale della Maserati, l'ingresso della Mercedes-Benz portò ad un dominio assoluto suo e di Fangio (che aveva corso le prime gare del 1954 con la Maserati). A cercare di limitare il dominio erano la Ferrari e la Lancia guidata da Alberto Ascari per la Lancia. Utilizzando valvole desmodromiche, iniezione diretta a benzina, magnesio, ed altre parti piuttosto esotiche come linee del telaio presentate con una forma alquanto allungata e altre tecniche piuttosto avanzate, la nuova Mercedes iniziò la stagione 1954 quando Fangio partì dalla pole position nel Gran Premio di Francia svolto sul circuito stradale di Reims-Gueux con il primo giro percorso a una velocità di oltre 200 km/h – fu la prima volta nella storia della Formula 1 – prima di vincere la corsa, Fangio ingaggiò un duello con l'altro pilota della Mercedes Karl Kling, giunto in seconda posizione. Le vetture Mercedes affrontarono le due stagioni seguenti con Fangio che si aggiudicò tutte le gare lasciando agli altri piloti soltanto tre corse. Alla fine della stagione 1955 la Mercedes si ritirò dalle gare nello stesso modo fulmineo com'era entrata. Avevano provato la superiorità della loro tecnologia, ma fu il terribile disastro di una delle sue vetture sport, guidata da Pierre Levegh alla 24 Ore di Le Mans di quell'anno, che provocò il decesso di 83 persone, a comportare il ritiro dalle competizioni. La casa tedesca resterà lontano dalla Formula 1 fino al termine della stagione 1993.[3] Dopo la tragedia di Le Mans, lo sport automobilistico ne uscì totalmente sconvolto: tre Gran Premi ancora da disputarsi vennero immediatamente cancellati e il governo svizzero annunciò il bando totale alle corse automobilistiche disputate sul suo territorio nazionale (tuttora in vigore. Il gran premio di Svizzera del 1982 fu disputato in Francia, a Digione). Il Gran Premio di Montecarlo 1955 vide uno spettacolare incidente quando Ascari e la sua Lancia, dopo aver mancato una chicane, si schiantarono contro il molo. Ascari viene sbalzato fuori dalla vettura e cadde in acqua, vivo e apparentemente senza danni. Vi furono varie speculazioni attorno a una emorragia interna non riscontrata quando appena quattro giorni dopo Ascari rimase ucciso a Monza mentre effettuava alcuni test su una vettura Ferrari sport affidatagli dall'amico Eugenio Castellotti. Dopo la morte di Ascari, la Lancia (alle prese con gravi problemi finanziari) si ritirò definitivamente dalla categoria cedendo motori, vetture, informazioni e tecnologia alla Ferrari, compreso il progettitsta Vittorio Jano, che con Ferrari aveva lavoirato negli anni '30 con L'Alfa Romeo. Così nel 1956 la Ferrari si schierò con la "D50" Lancia, chiamata "Lancia-Ferrari" in un connubio che si ripresenterà, negli anni 70-80 quando le due aziende finiranno nell'orbita FIAT con la Lancia Stratos con motore Ferrari e la Lancia LC2 nel mondiale sport. La stagione 1956 vide Fangio fare buon uso della Ferrari – nata in casa della Lancia – per vincere il suo quarto campionato. Lasciata la Ferrari, colse il quinto guidando una Maserati, nel stagione 1957, stabilendo un record che resterà imbattuto per 46 anni.

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